19.5.09

Oh May,do you wanna get married or run away (click*)

Non sono stata abituata alla felicità: è qualcosa che non ho mai dato per scontato, ma pensavo che sarebbe arrivata con il matrimonio. (*)
(Marilyn Monroe) 

Stretta in quel abitino bianco l’anima cercava una via di fuga. La paura mordeva i sentimenti e sbranava i sogni. Ogni sorriso su cui inciampava mentre camminava verso l’altare era una chiodo piantato sulla bara che avrebbe seppellito la sua vita. Odiava quella mano che la stava aspettando tesa e nervosa sull’altare. I desideri piovevano addosso come grandine, i dubbi cozzavano contro il cuore con la furia di un mare in tempesta. Magari le veniva un infarto. Sull’altare. Un ricordo indelebile per gli invitati: una giovane sposa con una ghirlanda sacrificale tra i capelli che passa dalla marcia nuziale a quella funebre nello stesso giorno. Le avrebbero anche perdonato la cena mancata. Invece nulla. Il prete celebra, lei risponde, sente il freddo della fede che le circonda l’anulare, il tremito del braccio accanto al suo. Esce sul sagrato e il mondo è ancora intatto mentre lei va in frantumi e cade insieme ai chicchi di riso.

La salvezza dall’incubo è un sussurro timido e lieve che le arriva all’orecchio: “Scappiamo? Io ho voglia di una grattachecca. Ci sta tutta, amore mio” 


5 commenti:

  1. ... Ieri era giusto il nostro anniversario
    Qui però niente grattachecche...

    (questo post tornerò a rileggerlo, rileggerlo, rileggerlo...)

    bet

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  2. ahhh, bet, sei la mia unica fan e io ti adoro per questi massaggi al mio ego!

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  3. Non so se sono l'unica.... credo che molti si comportino con il tuo blog come si fa a volte di fronte alle belle emozioni. In silenzio :)

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  4. Già...

    fan silenziosa e invisibile anche a se stessa.

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