18.5.09

Lupa contro agnello (click *)


Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai di nulla.(*)
(Verga)

Il  mondo si divide in lupi e agnelli aveva letto da qualche parte. Comprese all’improvviso di essere un agnello nato da una lupa. Tutto fu chiaro. Ecco cos’era quel senso di inadeguatezza che aveva sempre sentito. Era una preda che aveva vissuto tutto la vita con un predatore. Capì anche perché continuava ad incappare in lupi, li attirava come un’appetitosa esca. Percepì tutta la delusione di sua madre: lei, bellissima donna ferina, aveva partorito una vulnerabile preda. Di colpo apprezzò lo sforzo che la lupa aveva fatto per tutto questo tempo nel trattenersi dall’uccidere. Le zampate che aveva ricevuto erano semplici buffetti. Provocavano ferite profonde ma non letali. Anche quest’ultima immotivata aggressione era solo un’affermazione di potere. Prese in mano quei ricordi dolenti tirati fuori da un cassetto dimenticato e cercò di controllare il tremito della voce: “Grazie mamma”, disse, questo deve essere l’ultimo regalo che mi fece papà, è bello che tu me lo dia dopo tutti questi anni”. Uscì dalla stanza con la schiena dritta, cercando di non farle percepire che stava sanguinando. 

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