…Voi girate con la giostra del Tempo, | dall'ombra uscite nella festa del mattino… (Evgenij Rejn)
la notte rende tutte le città belle. il reticolo grigio dei vicoli pulsa di luci interrotte da pennellate di colore e di voci che schizzano fuori dalle finestre. ti ricordi quando c’incontrammo la prima volta? il parco era di un livido silenzio, ma il cielo stava sfumando dall’azzurro al blu intenso che precede il nero. tu facevi vorticare presto con fuoco i tuoi globi luminosi e il mio cuore seguiva la loro scia mentre i miei passi si allontanavano riluttanti. già ti appartenevo. mi rifugiai nel ristorante all’angolo, sai quello che resta aperto fino al mattino, per difendermi dal freddo e nascondermi da te. le tue mani mi aspettavano, accoglienti, al momento di tuffarmi di nuovo nella marea scura di quel notturno cittadino. tu ti raccontasti e io mi raccontai, fu più una narrazione di pelle e di fiato che di parole. ma io ero mare, mutevole e viaggiatore e tu eri fuoco, una calda vampa che non poteva aspettare. lo sguardo inteso dei tuoi occhi allungati mi bruciò l’anima quando, immergendoti nelle mie profondità mi sussurrasti: “nel tuo cuore ci sono due cani, uno bianco e uno nero sempre in lotta, fino a che non sceglierai chi far rimanere io non potrò tornare.” non ho ancora scelto e da allora attendo.
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